valutazione campi elettromagnetici
Cosa può provocare l’esposizione ai campi elettromagnetici?
Il DLgs.81/08 ha introdotto per la prima volta nel nostro Paese specifiche norme di tutela della salute per i lavoratori esposti a campi elettromagnetici (CEM).
I CEM comprendono in particolare le radiofrequenze (RF), le microonde (MO), le cosiddette ELF (radiazioni a frequenze estremamente basse) e i campi elettrici e magnetici statici.
Numerose attività lavorative possono comportare esposizioni a campi elettromagnetici a livelli di campo sensibilmente più elevati di quelli in gioco nelle tipiche esposizioni della popolazione, ad esempio:
Gli effetti dell’esposizione a CEM, che si traducono sostanzialmente nell’induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili e cessione di energia con rialzo termico, possono essere:
In attesa della opportuna riformulazione del Titolo VIII Capo IV del D.lgvo 81/08, ai fini del recepimento della nuova direttiva DIRETTIVA 2013/35/UE del 26 giugno 2013 entro il primo luglio 2016, resta valido il principio generale di cui all’art.28 del D.lgvo 81/2008 che impegna il datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici, ed all’attuazione delle appropriate misure di tutela.
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