valutazione radiazioni ottiche artificiali
Esposizione alle R.O.A.
Cosa può provocare?
Per Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA) si intendono le radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm generate da sorgenti non naturali.
Sono “coerenti” le radiazioni ottiche ad esempio emesse da una sorgente LASER.
Sono “incoerenti” le radiazioni ottiche emesse dal sole, dalle lampadine a incandescenza o a scarica di gas, da una saldatrice ad arco elettrico, da fornaci o corpi incandescenti.
Le sorgenti di ROA devono essere valutate dal punto di vista dei rischi che possono generare per i lavoratori. Esistono sorgenti che non presentano rischi particolari legati alla emissione di radiazioni ottiche nelle normali condizioni di installazione e di utilizzo, altre invece che possono rappresentare un rischio per la salute.
Oltre ai rischi dovuti all’esposizione diretta, esistono ulteriori rischi indiretti quali:
Occhi e pelle sono gli organi più suscettibili di danneggiamento da ROA.
Il tipo di effetto, soglie di danno ed i meccanismi di danneggiamento variano in funzione della esposizione radiante, della lunghezza d’onda della radiazione e, per quanto riguarda alcuni effetti sulla pelle, della fotosensibilità individuale che è una caratteristica geneticamente determinata. Poiché la pelle è meno sensibile al danno da radiazione visibile ed infrarossa, i limiti per l’esposizione degli occhi sono molto più restrittivi di quelli per la pelle.
Considerati dal punto di vista del loro decorso temporale gli effetti prodotti sull’occhio e sulla pelle possono essere suddivisi in:
In generale per ciascun effetto acuto è possibile stabilire “la dose soglia” al di sotto della quale l’effetto non si verifica.
La maggior parte degli effetti a lungo termine (tumori: carcinoma cutaneo) hanno natura diversa dagli effetti acuti e la loro probabilità è tanto maggiore quanto più è elevata la dose accumulata dall’individuo.
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